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GALATTICA. Un nuovo spazio urbano di rigenerazione e nutrimento

Arriva a Monterotondo GALATTICA, un nuovo spazio pubblico a misura di mamma e bimbo

Il 5 aprile prende ufficialmente il via l’ultimo progetto firmato Paesarte, associazione giovanile del territorio in collaborazione con Mirabilia Aps, Galattica. Un nuovo spazio urbano di rigenerazione e nutrimento, vincitore del Bando Comunità solidali 2022 finanziato dalla Regione Lazio. Un progetto che mette insieme urbanismo tattico, rigenerazione urbana, allattamento materno e sostegno alla genitorialità e che da aprile a ottobre 2024 animerà il territorio dello Scalo di Monterotondo, in provincia di Roma.

In prossimità della Biblioteca Comunale di Torre Civica, a Piedicosta, verrà inaugurato il nuovo spazio pubblico polifunzionale, GALATTICA, progettato in particolare per accogliere le soste di madri e bambini piccoli durante le passeggiate nel quartiere e per diventare luogo di incontro e relazione per chiunque desideri fermarsi.

Galattica verrà realizzata attraverso un workshop di autocostruzione il 3, 4 e il 5 aprile con il coinvolgimento di giovani studenti dell’istituto Frammartino e degli utenti del Green Lab (servizio gestito dalle cooperative Il Pungiglione e coopertiva Folias), con inaugurazione finale alla cittadinanza prevista per il 5 aprile alle 15.30.

Questa installazione ospiterà nei mesi a seguire un ricco calendario di appuntamenti gratuiti dedicati alle madri, ai loro bambini, alle donne in gravidanza e alle famiglie, per offrire spazi di informazione e supporto sull’allattamento, per esplorare tematiche legati alla perinatalità, per fare rete, per condividere esperienze e risorse.

A ottobre, durante la Sam – settimana mondiale dell’allattamento- , gran finale con il Festival urbano della cura, una giornata di festa, dibattiti e laboratori, per portare l’attenzione sull’importanza della ‘cura’, filo sottile che lega la progettazione degli spazi pubblici in funzione delle diversità e delle necessità di ognuno e l’allattamento, l’accudimento di un bambino appena nato, in una prospettiva di benessere, solidarietà e sostenibilità per la comunità intera.

 

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Un parco giochi inclusivo per il comune di Monterotondo, Roma

Domenica 20 novembre in occasione della giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescente è stato organizzato un evento pubblico promosso dalle rete spontanea TANA LIBERA TUTTI per inaugurare la campagna fondi per la realizzazione dl primo parco inclusivo nel comune di Monterotondo. Paesarte, in forma condivisa con i cittadini e i rappresentati delle cooperative sociali che hanno aderito alla formazione della rete, ha avuto il piacere di curare la progettazione di massima del parco. La presentazione del progetto è stata molto partecipata e alla fine della giornata sono stati raccolti 1.508,60 €.

Nonostante l'assenza delle istituzioni, ancora insensibili alla necessità di dover trasformare gli spazi pubblici delle città in luoghi inclusivi, accoglienti e solidali per tutti i cittadini e le cittadine, non possiamo che essere entusiasti di questo movimento spontaneo nato dal basso che, contando unicamente sulla determinazione delle persone che lo compongono, sta raggiungendo piccoli grandi traguardi. Siamo solo agli inizi del processo, ma i presupposti non possono che incoraggiarci a continuare su questa strada. 

 

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Un piccolo terrazzo

Un piccolo terrazzo.

“Benedetti siano gli istanti,

e i millimetri, e le ombre

delle piccole cose.”

F. Pessoa

 Siamo arrivati su di un piccolo terrazzo immerso tra le case di uno dei tanti centri storici alle porte di Roma. Avevamo a disposizione poco spazio ed un budget limitato ed abbiamo deciso di ricreare un giardino in miniatura, una piccola isola di biodiversità fatta d’acqua e piante in meno di tre metri quadrati.

La bellezza delle ninfee, i vasi di aloe e yucca ad abbellire lo specchio d’acqua racchiuso all’interno di un contenitore impermeabilizzato e ricoperto con lastre di corten, l’aroma lasciato dalla pianta della citronella e splendidi arredi in bambù hanno contributo a ricreare l’incanto. Non è mancata l’accortezza di fornire lo specchio d’acqua con il giusto numero di gambusie, insaziabili mangiatrici di zanzare.

Con uno piccolo schizzo di progetto e una giornata di lavoro è stato possibile allestire un intimo angolo tra i tetti storici, molto apprezzato anche dalle rondini e colombe, che già da questa sera avranno un punto di ristoro in più sulle loro traiettorie.

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Passeggiando su l’High Line

Quest’ estate abbiamo avuto la fortuna di visitare nuovamente l’high line di New York, e come sempre siamo rimasti esterrefatti davanti ad un progetto tanto ben riuscito. Ancora una volta ci siamo goduti metro per metro questo incredibile parco urbano lineare, consci del fatto che senza un azione partecipata tra cittadini ed amministrazione, tutto questo sarebbe diventato solo un altro pezzo edificato di città.

La storia

Il progetto dell’High Line nasce nel 1934 come parte della linea ferroviaria sopraelevata West Side, che connetteva l’area di Manhattan dalla 34ima fino al St. John Park Terminal. Nel 1980 la ferrovia viene abbandonata e a partire da qualche anno dopo si inizia a pensare alla sua demolizione. Fortunatamente i cittadini del quartiere decidono di riunirsi e proporre una nuova funzione dello spazio. L’idea è quella di conservare il percorso sopraelevato e trasformarlo in un rigoglioso parco lineare ad uso di tutti gli abitanti del quartiere e della città. Per perseguire nell’intento, nel 1999 viene fondata l’associazione “Friend of the High Line” che si oppone alla demolizione e allo stesso tempo porta avanti uno studio per la riqualificazione dell’infrastruttura che risulta essere economicamente più conveniente. L’associazione, in collaborazione del comune di New York, decide di operare una selezione tra gli studi che possono occuparsi della riqualificazione dell’area.  Viene selezionato lo studio di architettura del paesaggio James Corner Field Operations in collaborazione con Diller Scofidio+Renfo e Piet Oudolf (per gli aspetti vegetazionale). Nel 2005 la CSX Transportation Inc. dona ufficialmente l’infrastruttura alla città, e quattro anni dopo apre al pubblico il primo tratto del parco lineare. Nel 2011 viene inaugurata anche la seconda sezione dell’ex ferrovia e nel 2014 apre infine l’ultimo tratto.

L’high line è una storia a lieto fine che nasce dall’iniziativa dei cittadini e dalla loro necessità di reinventare uno spazio pubblico nel cuore di una delle città più frenetiche del mondo occidentale, dominata da grattacieli di cemento e vetro e circondata da asfalto. L’associazione “Friends of the High Line” è stata in grado di opporsi agli interessi dei proprietari terrieri che volevano la ferrovia demolita ed il suolo pronto per nuove speculazioni edilizie. Invece, attraverso un proficuo dialogo con la municipalità, i cittadini sono riusciti ad ottenere uno spazio pubblico ad uso di tutta la città che oggi è diventata un’attrazione turistica che richiama sempre più visitatori. Inoltre, l’associazione si occupa di gestire spazi ed eventi nell’area fornendo anche dei punti informativi che raccontano la storia dell’High Line. Anche la progettazione del percorso è stato frutto di un’esperienza partecipata con i residenti, che hanno apportato spunti e suggerimenti per la realizzazione dell’intero tracciato.

Tra gli elementi più entusiasmati c’è sicuramente la maestria nell’uso della vegetazione. Quello che balza subito all’occhio passeggiando tra i vecchi binari conservati all’interno della pavimentazione in moduli di cemento è l’esuberanza delle specie vegetazionali scelte. Una varietà infinita di piante autoctone, mescolate tra erbacee, arbusti ed alberi di piccole dimensioni, che regalano sfumature di colori e odori inebrianti lungo l’interno percorso. La scelta dei progettisti è stata quella di mantenere e mettere a sistema il più alto numero possibile di specie native che già a partire dagli anni ’80, a seguito dell’abbandono della ferrovia, avevano iniziato a ripopolare la ferrovia. Il motto che hanno seguito è stato quello di “keep it wild”, ed il risultato è davvero stupefacente. Inoltre, il sistema verde è stato pensato nel suo insieme al fine di ricreare la maggior superficie di suolo permeabile in grado di trattenere l’acqua e funzionando quindi come un grande tetto verde.